Gli ecomusei e i musei di comunità coinvolti nel progetto sono espressioni culturali partecipative. Dispongono sui loro territori di prodotti agroalimentari di assoluta eccellenza, per i quali hanno avviato azioni di sostegno diretto alle filiere o intrapreso attività di promozione e valorizzazione. Alla base vi è una visione qualitativa e integrata dell’agricoltura e dei processi di trasformazione, che producono cibo buono, pulito e giusto secondo l’ottica di Slow Food.

Operano in un’area delimitata e identificabile, corrispondente a un contesto omogeneo dal punto di vista geografico, storico e paesaggistico e assumono il ruolo di orientatori e facilitatori di processi che puntano a “patrimonializzare” le specificità locali, rafforzando l’identità e la coesione della comunità, stimolando sinergie e legami tra le varie attività economiche presenti sul territorio per favorire uno sviluppo locale che punti all’uso responsabile e sostenibile delle risorse.

Ogni comunità ha in dotazione un insieme di risorse che rappresentano un vero e proprio potenziale endogeno e che possono trovare la massima possibilità di valorizzazione in un processo di sviluppo integrato. I prodotti tipici locali si collegano dunque ai connotati storico-culturali presenti sul territorio che viene percepito dalla domanda turistica come un insieme di elementi tangibili (prodotti agroalimentari, prodotti artigianali, manufatti) e intangibili (cultura, storia, saperi, tradizioni) e di offerte di servizi ed esperienze (servizi di accompagnamento, manifestazioni, visite guidate), caratterizzandosi come una proposta unitaria e credibile di autenticità locale.